Dopo un mese dal mio arrivo nella splendida e calma città di Kindu, sento di essermi già affezionata a tutto ciò che caratterizza questo straordinario scorcio d’Africa ed in particolar modo alla sua accogliente e gioiosa popolazione. Ecco che quando mi addentro nelle stradine del mercato o quando faccio il mio quotidiano tragitto dal vescovado dove alloggio all’ufficio dell’APEMA, il saluto che mi viene rivolto non è più “Jambo dada” (Buon giorno, sorella), ma “Jambo Chiara. Abari?” (Ciao Chiara. Come stai?), e questo mi riempie di gioia poiché ho l’impressione di non essere più lo strano “muzungu” (europeo) venuto dal Nord, ma di iniziare a essere “una di loro”.

Questa gente, con un’overdose di coraggio e forza, porta a termine ogni lunga ed estenuante giornata senza lamentarsi, al contrario spesso sforzandosi di elargire a chiunque larghi sorrisi stampati nei loro visi segnati dalla fatica e dal dolore. Vuoi per i lunghi tragitti percorsi a piedi, bicicletta e moto su strade impraticabili, vuoi per il lavoro spossante nei campi o al mercato sotto un sole ardente, vuoi per l’alimentazione sempre troppo povera di tutto, essere febbricitanti quando cala la sera rientra assolutamente nella norma, ma nemmeno questo li ferma.

E le donne sono un qualcosa di straordinario. Possiamo tranquillamente dire che rientrano nella comune definizione di “macchine da guerra”: dopo essere rientrate a casa (percorrendo spesso chilometri e chilometri a piedi) dai campi o dal mercato con il loro misero gruzzolo guadagnato vendendo un po’ di riso, arachidi, banane, olio di palma, manioca, ecco rimboccarsi le maniche per ricominciare a lavorare di nuovo, occupandosi della casa, della famiglia, del cibo e di tutto ciò che, come sanno bene anche le nostre mamme, c’è da fare in una casa, con la differenza che spesso la salute è precaria, la temperatura è insopportabile e nessuno le aiuta (o raramente). Quando parlo di famiglia intendo nella maggior parte dei casi un nucleo alquanto allargato di persone, ovvero marito, figli, cugini, nipoti, cognati/e, sorelle, fratelli. Mantenere una famiglia non è impresa semplice. Il salario medio in una famiglia ammonta a 20/30 dollari al mese, con cui devono provvedere innanzitutto al cibo. Un sacco di foglie di manioca costa circa 5 dollari che, in una famiglia di nove persone, basta per una settimana. Queste foglie, cotte con olio e arachidi macinati, è un ottimo cibo, dieteticamente molto ricco. Il lusso qui non è il cibo pregiato, ma per esempio il riso, che quando va bene riescono ad acquistarlo una volta alla settimana o la carne una volta al mese, perchè costa sei dollari al chilo o un pesce da dieci dollari ogni due mesi. Si mangia in media una volta al giorno. Allora è inevitabile chiedersi: con un pasto così povero di energia dove trovano non dico la forza di lavorare, ma soltanto di stare in piedi e addirittura di sorridere?

L’attività che più mi entusiasma è quella di sensibilizzazione ed educazione nelle scuole. Grazie all’aiuto di Incontro fra i Popoli, l’APEMA (ONG di Kindu, partner di IfP), attraverso il gioco cerca di diffondere nei ragazzi un messaggio di pace, di amicizia, di amore, di non discriminazione, di uguaglianza e di parità tra uomo e donna, tra cristiani e mussulmani. Visti gli alti tassi di matrimoni precoci nelle scuole secondarie si cerca di esortare i ragazzi a continuare gli studi, facendo loro capire che è l’unico mezzo per tentare di costruirsi un futuro migliore, non ignari del fatto però che, pur volendo, spesso molte famiglie non hanno i mezzi economici per far continuare i loro figli negli studi. L’ultima scuola che ho avuto la fortuna di visitare è stata l’Istituto Mikelenge, dove i ragazzi mi hanno accolto cantando a squarciagola, agitando nelle loro mani magre rami di fiori di tutti colori per darmi il benvenuto! E’ realmente straordinaria la capacità che questa popolazione ha, nella sua semplicità, di trasmettere gioia, di emozionare e sorprendere. E’ quasi un paradosso che una povertà di mezzi così grande racchiuda dentro sè una ricchezza d’animo mai vista prima.