Quando abbiamo mandato l’e-mail all’indirizzo di Incontro fra i Popoli, l’idea della maggior parte di noi era quella di occupare qualche ora delle nostre giornate estive prestando servizio come stagisti. Le nostre prospettive per l’attività che ci aspettava non erano un granché. Ognuno di noi era preparato chi a sistemare libri, chi a lavorare con il computer, chi a rielaborare giochi, come era scritto nelle varie proposte di stage estivo. Ci siamo ritrovati una quindicina, dai quattordici ai diciotto anni. Dando un’occhiata ai volantini e ai libretti che ci era stato chiesto di leggere all’inizio per capire meglio di cosa si occupa l’associazione, abbiamo compreso che i tre obiettivi di Incontro Fra i Popoli sono: la realizzazione di diversi progetti di sviluppo in vari paesi del mondo, la solidarietà concreta, con proposte di sostegno a distanza e soggiorni di turismo responsabile e l’educazione alla mondialità, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione dei giovani nelle scuole e l’organizzazione di manifestazioni e conferenze.

L’attività è poi proseguita per tutti i pomeriggi delle settimane seguenti, da lunedì a giovedì, da giugno ad agosto, per tre ore. Ci è stata data la possibilità di conoscerci e di conoscere ragazzi e ragazze nuovi. Abbiamo lavorato in compagnia in modo piacevole, stringendo nuove amicizie. Portavamo avanti le attività, scherzando, ridendo e ascoltando brevi testimonianze e curiosità sulle realtà dell’ Africa.

Ci siamo dedicati alla rielaborazione di vecchi giochi da tavolo, utili per capire le diverse condizioni di vita delle popolazioni dell’ Africa, sia nella parte grafica che nelle regole e nel linguaggio utilizzato, per renderli più adeguati ai tempi di oggi e più comprensibili ai bambini delle scuole elementari e ai ragazzi delle scuole medie a cui sono indirizzati. Abbiamo trasformato “Terzomondopoli” in “Mondopoli” , “Poko” in “Ciatibali”, ecc. L’atmosfera di lavoro è stata piacevole e leggera. Il laboratorio si chiamava “Inventori di giochi”.

Abbiamo poi sistemato il Centro Documentazione dell’associazione, riordinando e catalogando tutti i libri.

Ci veniva anche ricordato di portare all’associazione tappi di bottiglie per la raccolta “Tappa & Stappa” ancora aperta, per la costruzione di un pozzo a giostra in Camerun. Abbiamo imparato così che con poco qui da noi si può fare qualcosa per le popolazioni più povere.

Ci hanno poi fatto vedere delle foto dei viaggi in Ciad, in Camerun e in altre realtà povere. Ci hanno fatto capire che noi siamo fortunati, ma che spesso sprechiamo o diamo per scontate certe cose. Abbiamo anche potuto capire alcuni problemi e limiti di altri popoli.

E’ stata una bella esperienza, dove non solo abbiamo fatto qualcosa di utile in modo del tutto gratuito e quindi anche soddisfacente per noi, ma abbiamo anche imparato diverse cose su altri paesi e popoli, che la maggior parte di noi non conosce e dei quali non ci si interessa. Le nostre aspettative sono state superate e in modo positivo.

 

Giorgia Toniato 1Giorgia Toniato2