Programma: “Soggettività e resilienza alimentare ed ecologica delle popolazioni vulnerabili in Camerun” 

Programma realizzato con il co-finanziamento di AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna. 


Il contesto

La popolazione dell’Estremo Nord Camerun, come peraltro di tutto il Bacino del Lago Ciad, subisce da decenni gli effetti dei cambiamenti climatici con radicalità di fenomeni quali irregolarità delle precipitazioni, siccità ed aumento di eventi naturali estremi; questi eventi causano mancanza di acqua, la quale limita produttività agricola e del bestiame, indebolimento progressivo della fragile economia di sussistenza e cronicizzazione dell’insicurezza alimentare, nonché malnutrizione. Il drastico cambiamento climatico e le fragili condizioni strutturali hanno portato ad una contrazione dell’economia agropastorale, con un conseguente abbandono delle terre, identificando così ben 819.000 persone in condizione d’insicurezza alimentare tra giugno ed agosto 2021, con un aumento del 250% rispetto al 2020.

La maggior parte delle terre rurali ospitanti le comunità e le loro relative attività risultano non registrate; su queste terre, di conseguenza, è esercitato il controllo statale ed esse possono essere attribuite in qualsiasi momento a degli investitori. Considerato che l’80% delle popolazioni rurali sono impegnate in attività incentrate sulla diversità biologica e che i loro mezzi di sussistenza dipendono dai prodotti di questa biodiversità, l’impossibilità di registrare la proprietà fondiaria provoca non solo una marginalizzazione delle comunità, ma anche una situazione pregiudizievole per la salute, la sicurezza alimentare ed il benessere dell’uomo e del territorio.

Il 90% dei camerunesi di fatto vive quindi una condizione precaria sulle loro stesse terre, il che li rende de facto degli abusivi.

Ne consegue che il 24,8% della popolazione della Regione Estremo Nord Camerun si trova in uno status di insicurezza alimentare, mentre il 38,2% non dispone nemmeno dei necessari mezzi di sussistenza.

Al contempo però, il Camerun registra un forte aumento, tanto in quantità quanto in varietà, delle emissioni inquinanti suscettibili di provocare una situazione pregiudizievole per la salute, la sicurezza, il benessere dell’uomo, la flora e la fauna, l’aria, l’atmosfera, le acque e i suoli. Ridurre le emissioni e le diverse forme di inquinamento sono priorità nazionali.

Le popolazioni ed il loro ambiente di vita si contagiano a vicenda: esse infatti mutano l’ambiente per mezzo dei loro consumi di cibo, acqua, energia e terre. L’ambiente così inquinato contagia a sua volta la salute e la qualità di vita delle popolazioni. La povertà e la degradazione dell’ambiente quindi coesistono e ciascuno dei due può divenire causa dell’altro. La povertà porta inoltre alla deforestazione traducendosi di fatto in un utilizzo poco giudizioso del legname e delle altre risorse necessarie alla cottura, al riscaldamento, alla costruzione di abitazioni e alla fabbricazione di oggetti. La deforestazione priva i più vulnerabili delle risorse essenziali, accelerando così il processo che lega povertà e danneggiamento dell’ambiente. Inoltre, la povertà spesso confina i poveri nelle zone rurali, su terre a scarso rendimento, contribuendo negativamente ad un’accelerazione dell’erosione dei suoli.

Il 76% della popolazione dell’Estremo Nord Camerun si colloca sotto la soglia di povertà relativa; l’85% della popolazione attiva è sottoimpiegata (più del 90% nel caso delle donne).

Se a livello Paese OCHA (Humanitarian Response Plan, OCHA, 2021) quantifica in 4,4 milioni le persone che in Camerun hanno attualmente bisogno di assistenza (25% di genere femminile e 52% minori da 0 a 17 anni), 1,2 milioni di queste si trovano nella Regione Estremo Nord Camerun. Invece, per quel che concerne la malnutrizione cronica, l’Estremo Nord ha la più grande percentuale di casi su tutto il Camerun: 38,2%, stimando 250.000 persone in stato di forte bisogno di assistenza nutrizionale e localizzate soprattutto nei dipartimenti Logone et Chari e Mayo Sava.

Ai non rari conflitti sociali dovuti alla scarsità di risorse, si sono aggiunte dal 2014 le violenze perpetrate dal gruppo terroristico Boko Haram, che hanno scaturito un momento di stallo nell’attività agricola ed un’ingente mobilità umana interna e proveniente dalla Nigeria. Secondo l’OIM, infatti, la Regione Estremo Nord Camerun ospita 320.000 sfollati interni e 114.000 rifugiati, mentre sono 123.000 i ritornati nei villaggi d’origine. Si è verificato così un aumento di 70.000 persone rispetto a ottobre 2019, di cui il 50,7% maschi, il 49,3% femmine e ben il 64% under 18.

Complessivamente, è stato riscontrato che l’89% degli sfollati si sono spostati a causa dei conflitti armati nella regione, mentre il’11% in ragione dei cambiamenti climatici.

In conclusione, l’aumento della violenza, la mancanza di inclusione nella società e l’impossibilità di prendere parte alla presa di decisioni e all’accesso alle opportunità produttive, stanno fortemente colpendo giovani e donne, che vengono guardati dalle comunità come possibili attentatori-suicidi.

 

Il progetto in corso 

TITOLO:
Soggettività e resilienza alimentare, agricola ed ecologica delle popolazioni vulnerabili in Estremo Nord Camerun

 

 

Almeno 150 località in 16 Municipalità di 4 Dipartimenti

  • Darak, Blangoua, Makari, Fotokol, Hilé Alifa, Logone Birni, Kousseri, Waza e Zina – Dipartimento Logone et Chari;
  • Tokombéré, Mora e Kolofata – Dipartimento Mayo Sava;
  • Koza e Mokolo – Dipartimento Mayo Tsanaga;
  • Petté e Bogo – Dipartimento Diamaré.

 

OBIETTIVO GENERALE:

L’obiettivo è quello di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni dei dipartimenti di Logone et Chari, Mayo-Sava, Mayo Tsanaga e Diamaré (Estremo Nord Camerun) colpiti dalla crisi umanitaria provocata da Boko Haram e dalla crisi climatica nel bacino del Lago Ciad. 

 

OBIETTIVI SPECIFICI:

1: Rafforzare soggettività e resilienza agro-ecologica delle popolazioni rifugiate, sfollate interne, ritornate e delle comunità ospitanti per contrastare l’insicurezza alimentare.

2: Ridurre sensibilmente la malnutrizione materno-infantile fra i rifugiati, gli sfollati interni, le popolazioni di ritorno e le comunità ospitanti.

3: Rafforzare la consapevolezza e la resilienza individuale, familiare e comunitaria, dalla scuola alla municipalità, a fronte delle sempre più frequenti bizze climatiche e pluviometriche impattanti sugli ambienti di vita di rifugiati, sfollati interni, popolazioni di ritorno e comunità ospitanti, nonché sulle principali città della Regione.

 

OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE (AGENDA 2030):

GOAL 2: SCONFIGGERE LA FAME – Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

GOAL 4: ISTRUZIONE DI QUALITA’ – Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti

GOAL 11: CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI – Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

GOAL 13: LOTTA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO – Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze

 

PARTNER DI PROGETTO:

ACEEN (Alleanza ci cittadini per lo sviluppo e l’educazione ambientale) presente nella regione dell’Estremo Nord dal 2000, ben radicata, riconosciuta e stimata, sia da istituzioni che dalle comunità locali. Avendo alle spalle numerosi interventi di piccolo, medio e ampio raggio, rappresenta il partner più adeguato ad alimentare ulteriori sinergie e complementarità sul territorio.

EFES (Impegno per l’Ambiente del Sahel), costituita nel 2018 a Maroua, formata di un’ottantina di giovani entusiasti, dinamici, attivi e visibili con varie proposte ecologiche nel territorio e nelle scuole (piantumazione di alberi, raccolta differenziata dei rifiuti…).

CESOQUAR (Circolo degli educatori solidali dei quartieri riuniti), costituita a Maroua nel 2002 da un imam illuminato, è impegnata nella lotta al radicalismo, la risoluzione di conflitti comunitari, il contrasto ad un uso distorto della religione che emargina bambine e donne, l’alfabetizzazione, l’assistenza ai più deboli, la creazione di nuove opportunità di sviluppo integrale, la prevenzione e il recupero/re-integrazione di giovani Boko Haram.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BENEFICIARI:

  • Almeno 100.000 persone, con privilegio per donne e giovani in ragione della loro accresciuta vulnerabilità e delle diverse forme di discriminazione cui sono soggetti; più specificamente:

    – membri del team di progetto che vedono le proprie competenze rafforzate, nonché donatori, partner e stakeholders;

    – servizi-pubblici e autorità amministrative e tradizionali più direttamente coinvolte;

    – agricoltori partecipanti all’esperienza “Campi Agricoli Didattici”;

    – 500 leader locali formati in agricoltura sostenibile, imprenditoria societaria, sviluppo comunitario;

    – soci di 400 cooperative agro-alimentari formati ed accompagnati verso livelli di eccellenza;

    – soci di 50 Gruppi di Risparmio e Credito (GEC) creati ex-novo/ristrutturati;

    – 150 donne volontarie che diventano esperte antenne locali in altrettanti siti in ambito di salute materno-infantile;

    – donne-madri che beneficiano della formazione e dell’accompagnamento delle volontarie esperte;

    – una ventina di istituti scolastici con almeno 25.000 studenti fruitori di nuovi input favorevoli allo sviluppo di una coscienza individuale e collettiva, ecologica e orientata allo sviluppo sostenibile, dalla scuola alla città, dalla teoria all’azione;

    – tutti coloro che nei siti target sono coinvolti in campagne di informazione e in azioni formative e di accompagnamento sui fronti ecologico, sviluppo sostenibile, adattamento al cambiamento climatico, ecc.

 

Scopri online la mostra didattico-fotografica direttamente dalle località di realizzazione del progetto

Novità: Presentazione multimediale dell’iniziativa in lingua francese

 

Come sostenere il progetto

  • Con una donazione online:
    • Con un bonifico all’IBAN: IT02 F030 6909 6061 0000 0190 397


Causale: Progetto Resilienza Comunitaria in EN Camerun

    • Con un bollettino postale al c/c n.12931358


(scarica il bollettino precompilato)

*Le donazioni, detraibili/deducibili nei termini previsti dalla legge italiana, saranno destinate alla costruzione di nuove classi scolastiche, punti d’acqua potabile e a rifornire ospedali e dispensari sanitari di medicinali e delle strumentazioni di cui sono carenti.